Per la Commissione Europea il Software dev’essere “open source”

In questo periodo di programmazione europeo c’è grandissima attenzione da parte della Commissione a tutto quello che riguarda il mondo digitale. Nella strategia digitale europea sono stati racchiusi gli obiettivi principali da raggiungere ed è stata posta particolare attenzione anche sul definire un modus operandi per quanto riguarda l’approccio “open” al software dei programmi messi a disposizione dalla Commissione. A questo link tutti i dettagli dell’Open Source Software Strategy 2020-2023 .

Ma cosa vuol dire “software open source”?

Con il termine “open source” s’intende un software accessibile pubblicamente, chiunque può scaricare e modificare il codice sorgente. È un software liberamente disponibile per il download, l’uso e la condivisione, senza alcuna restrizione sul copyright. Chiunque può vederlo, modificarlo e distribuirlo secondo le proprie necessità, cosa che non avviene nel software proprietario.

Esistono diverse licenze open source che offrono agli utenti diversi gradi di libertà, ma l’obiettivo principale è incoraggiare la sperimentazione e la collaborazione tra colleghi e professionisti IT che condividono il loro lavoro a beneficio di tutti.

Chiunque potrà quindi visualizzare il codice del software e modificarlo in base alle sue esigenze, per esempio, per essere riutilizzato in nuovi software, per creare e distribuire nuovi programmi che saranno sviluppati quindi da una community e non da una singola azienda.

Un esempio di software open source è sicuramente LibreOffice. È la versione open dell’Office classico che conosciamo tutti. Può quindi gestire documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni e database.

Un altro software open simile ad Adobe Photoshop per l’editor di immagini, ma open, è GIMP che permette di gestire, modificare, creare nuove immagini o foto. È possibile quindi gestire filtri, effetti speciali, colori personalizzabili e ottenere nuove immagini.

Esistono anche sistemi operativi open come Linux® che ha una Licenza Pubblica Generica (GPL) e negli anni è diventato il più importante progetto software open source al mondo e dà la possibilità a chiunque di eseguire, studiare, modificare e ridistribuire il codice sorgente.

I valori che muovono l’open source rispetto a software proprietari sono oltre al fatto che sia una community di esperti ad aumentarne il potenziale in maniera proattiva, ma anche che sia molto più trasparente e collaborativo: se si ha bisogno di informazioni o suggerimenti si può far riferimento a quella stessa community e chiedere “aiuto”. È un software molto più flessibile proprio perché può essere liberamente modificato e si possono sempre trovare nuove soluzioni percorribili.

La Commissione lo sa ed è per questo che l’ha inserito nel suo programma sull’Europa digitale dove conferma che metterà a disposizione il codice sorgente dei propri software in un unico archivio per agevolarne l’accesso e il riutilizzo e questo consentirà di agevolare e di migliorare molte operazioni.

Ad oggi sono già disponibili diversi software che vanno in questa direzione: per collegare l’Europa, per le sue statistiche Eurostat, per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini attraverso il programma Interoperable Europe o per il Centro comune di ricerca.


A questo link potrete trovare ulteriori informazioni in merito.