“Mamma Erasmus”…così la chiamano i ragazzi europei che grazie all’intuizione di una donna arrabbiata, illuminata e determinata hanno potuto partecipare all’ormai famoso programma Erasmus.
Alla fine degli anni ’50 l’Erasmus non esisteva e Sofia Corradi (classe 1934) dopo aver conseguito una laurea in Giurisprudenza alla Sapienza vinse una borsa di studio. La borsa offriva la possibilità di andare a studiare un anno negli Stati Uniti, per conseguire un Master in diritto comparato alla Columbia University di New York.
Al rientro in Italia, nel 1958 però non gli vennero riconosciuti gli esami sostenuti in America e fu accusata di volersi laureare andando in vacanza Oltreoceano.
Questo affronto fece scattare nella mente brillante di Sofia l’idea di uno spazio aperto in cui gli studenti universitari potessero liberamente spostarsi per trascorrere un periodo di studi all’estero e poi tornare a casa avendo imparato, non solo un’altra lingua, ma molto più.
Il nome Erasmus prende ispirazione da Desiderius Erasmus (1466-1536), teologo, filosofo e saggista olandese, il maggiore esponente del movimento dell’Umanesimo cristiano che aveva idee sicuramente all’avanguardia rispetto ai tempi e per le sue ricerche intraprese diversi viaggi nelle principali città europee: Francia, Italia, Inghilterra, Svizzera.
Sofia Corradi ha svolto attività di ricerca sul diritto allo studio presso l’Onu, ha partecipato alla Sessione della Commissione per i Diritti Umani, ha lavorato all’Accademia di Diritto Internazionale dell’Aja, alla London School of Economics e all’Università di Roma La Sapienza e di Roma Tre ricoprendo anche ruoli istituzionali. Inoltre, è stata consulente per le relazioni internazionali dell’Associazione dei Rettori delle università italiane e ha fatto parte del Comitato Direttivo dell’Associazione Europea per l’Educazione degli Adulti.
La sua dedizione e la sua passione affinché i giovani avessero la possibilità di svolgere dei periodi di studio all’estero e che i loro percorsi di studio venissero riconosciuti ha permesso, per la prima volta nel 1976, che gli esami sostenuti da studenti italiani in Francia venissero ritenuti validi ed il 15 giugno 1987 nacque ufficialmente il programma Erasmus.
Gli studenti universitari, i docenti, gli apprendisti, gli alunni delle scuole che hanno partecipato a questo programma sono oltre 10 milioni e si prevede che lo saranno sempre di più nei prossimi anni.
Il riconoscimento ufficiale del suo impegno, oltre ai numeri dei partecipanti è stato consacrato dal Re di Spagna Filippo IV e dal presidente del Parlamento Ue Martin Schulz consegnando il prestigioso Premio «Carlo V» durante la festa dell’Europa. Premio che viene assegnato a chi ha contribuito al processo di unificazione e alla diffusione dei valori europei.
Tutta la sua storia è raccolta nel suo libro intitolato Erasmus ed Erasmus Plus. La mobilità internazionale degli studenti universitari, pubblicato nel 2015.